Pitagora
Figura mitica, cui i biografi antichi non esitarono ad attribuire una natura semidivina, Pitagora (Samo 575 a.C ca. - Metaponto 490 a.C ca., in greco: Πυθαγορας), matematico e filosofo, visse ed operò in un'epoca in cui i confini tra le discipline e i saperi specialistici non erano ancora stati tracciati con precisione. La consegna della regola del silenzio e del segreto, rispettata dalla scuola pitagorica sull'esempio delle sette orfiche, nonch� la convinzione della superiorità della tradizione orale sulla scrittura (Pitagora non ha lasciato scritti) accrescono il mistero attorno al "padre dei numeri".
Table of contents |
2 Numeri e realtà 3 Contributi alla matematica 4 Concessioni al misticismo |
Cenni biografici
Figlio di un mercante di Tiro, Pitagora nacque a Samo nel 570 a.C. Fu allievo di Talete e Anassimene, che lo iniziarono alla matematica e della filosofia. Compì viaggi in Egitto e a Babilonia, durante i quali frequentò circoli sacerdotali e magici, prima di stabilirsi definitivamente a Crotone, dove fondò la scuola che prese il suo nome. Le alterne vicende politiche lo costrinsero a riparare a Metaponto, dove morì nel 490 a.C. Ma anche sulla sua morte i resoconti dei biografi non sono coincidono: secondo alcuni, Pitagora, rientrato a Crotone, sarebbe vissuto fino all'età di cento anni.Numeri e realtà
Pitagora sostenne che la natura ultima della realtà fosse matematica. Secondo Arisotele, i pitagorici sostenevano che "il mondo intero fosse armonia e numero". Pitagora maturò la convinzione che le cose fossero numeri dallo studio della musica, della matematica e della astronomia. In particolare, da virtuoso della lira quale era, notò come gli accordi musicali fossero esprimibili in termini di rapporti tra numeri interi. Vide la stessa armonia riflessa nell'universo e non esitò a parlare di armonia generale del cosmo.Contributi alla matematica
La chiarificazione della natura dei numeri si pose come domanda imprescindibile a Pitagora e ai suoi seguaci. Essi si interrogarono sulle proprietà dei numeri pari e dispari, dei numeri triangolari e dei numeri perfetti e lasciarono un'eredità duratura a coloro che si sarebbero occupati di matematica. A Pitagora, o ai pitagorici, si devono le seguenti seguenti scoperte:- la somma degli angoli interni di un triangolo � pari a due angoli retti. Pi� in generale, nel caso di un poligono di n lati la somma degli angoli interni � uguale a 2n-4 angoli retti;
- in un triangolo rettangolo, il quadrato costruito sull'ipotenusa � equivalente alla somma dei quadrati costruiti sui cateti (noto come teorema di Pitagora);
- la soluzione geometrica di alcune equazioni algebriche;
- la scoperta dei numeri irrazionali;
- la costruzione dei solidi regolari.
Concessioni al misticismo
Pitagorà si appassionò di orfismo e misticismo e, in virt� di questi interessi, non esitò ad attribuire ai numeri poteri magici. Egli credeva nella metempsicosi, nella purificazione delle anime attraverso un ciclo di successive reincarzioni, nella teoria dei contrari (limite, illimitato - pari, dispari - uno, molteplice - destro, sinistro - maschio, femmina - fermo, mosso - diritto, curvo - buono, cattivo - luce, tenebra - quadrato, rettangolo).(Vedi: Portale Filosofia | Progetto Filosofia)